8 set 2011

Ano Hi Mita Hana no Namae o Bokutachi wa Mada Shiranai (per gli amici Anohana)


Ano Hi Mita Hana no Namae o Bokutachi wa Mada Shiranai

che tradotto significa circa "Ancora non ricordiamo il nome di quel fiore che vedemmo quel giorno". La prima cosa che fa venire in mente il titolo è una grande nostalgia, magari di un tempo passato, dell'infanzia. In effetti la prima impressione è abbastanza azzecata, ora vedremo perchè.

Trama:
Alcuni bambini all'incirca di 6 anni della stessa città sono legati da una grande amicizia. Insieme formano il gruppo dei "Super Peace Busters" e sono inseparabili. Un giorno però la loro pace viene a mancare a causa di un terribile incidente dove Menma, una bambina del gruppo, muore scivolando nel fiume. 
Da quel momento i bambini smettono di frequentarsi e ognuno prende una strada diversa.



La storia inizia dieci anni dopo seguendo il punto di vista dell'ex capo della banda, Jintan,che ha scelto la via dell "Hikikomori", rinchiuso a casa, e si ritrova in stanza niente meno che Menma, cresciuta, che gli chiede di esaudire un suo desiderio. Peccato che 
non abbia idea di quale esso sia.
Jintan dapprima crede che l'apparizione sia solo frutto della sua immaginazione: il fantasma infatti può interagire solo con lui e nessun altro lo vede e sente. Decide però di assecondare i capricci della vecchia amica, sia per provare a superare il trauma che ha subito da bambino e che non ha mai superato, sia perché, nel caso Menma fosse veramente tornata sulla Terra, aiutandola l'avrebbe aiutata a trovare la pace eterna. 
Per far questo torna nella vecchia base segreta dove giocavano da bambini e, piano piano, ristabilisce i contatti con i vecchi membri dei "Super Peace Busters".


Tetsudō "Poppo" Hisakawa:
uno dei vecchi amici di Jintan, era un bambino timido e impacciato e provava grande stima per Jintan. Ora fa lavoretti occasionali con cui si paga viaggi per tutto il mondo. E' indipendente e dal carattere burrascoso, ma crede fermamente nell'amicizia.

Naruko "Anaru" Anjō: segretamente innamorata di Jintan da bambina, puntava a diventare come Menma, ora è diventata un'adolescente particolarmente influenzabile e ha 
un attitudine fredda verso i vecchi amici.
 
Atsumu "Yukiatsu" Matsuyuki: era il bambino che era sempre messo in ombra da Jintan e provava quindi profonda gelosia verso di lui. Si sente responsabile per la morte di Menma e non ha mai potuto accettare il fatto. Oggi odia profondamente Jintan ed è il meno disposto a riformare il vecchio gruppo.
Chiriko "Tsuruko" Tsurumi: frequenta la stessa scuola di Yukiatsu e rappresenta un po la sua voce della coscienza. Distaccata e molto logica, è l'unica del gruppo ad aver mantenuto rapporti con qualcuno dei "Super Peace Busters". Anche lei da bambina si sentiva messa in ombra da Menma, ma durante gli avvenimenti della serie, si rivela piuttosto favorevole a ripristinare il vecchio gruppo.


La serie si svolge intorno alle vicende dei 5+1 ragazzi e delle loro difficoltà sia a credere che Menma sia realmente tornata, sia nel capire quale fosse il desiderio che avrebbero dovuto esaudire. 


Questo è il massimo che si può dire senza spoiler.


Temi principali: (SPOILER ALERT)
La serie è divisa in 11 episodi, pochi persino per gli standard delle serie stagionali. A causa del terremoto in Giappone, infatti, due episodi sono saltati e la trama è stata modificata di conseguenza.
Il carattere della serie è tipico degli anime drammatici/slice of life sullo stile di Clannad e Kanon: lo spettatore è portato a seguire un lungo percorso misto di risate e lacrime alla scoperta dell'evoluzione dei personaggi fino ad un catartico finale. In questo senso la serie è piuttosto canonica e non presenta grosse novità.
La trama però è degna di nota. Come accennato nel riassunto, il fatto interessante sta nell'osservare come 10 anni abbiano trasformato dei bambini e come essi abbiano affrontato uno shock molto grande, come la perdita di una cara amica. C'è chi si chiude in casa e smette di andare a scuola, c'è chi molla tutto e parte, c'è chi fa finta di seguire una vita normale omologandosi con gli altri per essere riconosciuto, c'è chi diventa uno studente modello ma custodisce terribili segreti. E la cosa bella è che tutte le reazioni sono più che plausibili, sono umane. Il fatto eclatante è la ricomparsa improvvisa, per Jintan, proprio della causa di tutte quelle reazioni emotive: Menma, la bambina morta, torna e, cresciuta come se fossero trascorsi dieci anni, lo tratta come se niente fosse 
successo.
 
I temi che si aprono quindi sono diversi: il primo, e meno interessante, spinge lo spettatore a chiedersi perchè la ragazza sia tornata, e perchè solo Jintan e non altri la possano vedere. Sarà una proiezione delle paure del ragazzo? Sarà reale? In questo senso seguire la serie dà una risposta definitiva alla domanda e chiude la questione.
Molto più interessante è andare a vedere cosa comporta questo ritorno improvviso per tutti gli altri membri della banda, che fino a quel momento avevano cercato di fuggire dalla questione. Ecco il tema principale che si fa sentire per tutta la serie è la sensazione che ci sia ancora qualcosa di "aperto", "non risolto" e che nessuno avesse avuto, fino a quel momento, il coraggio di affrontarlo. L'arrivo di Menma spinge i ragazzi a dover fronteggiare le loro paure interne, ma anche a dover affrontarsi l'un l'altro per arrivare ad accettare il cambiamento. Nella realtà questo è un fatto molto difficile, e davvero delicato da trattare dal punto di vista psicologico. 
Gli sceneggiatori lo sanno, e sanno anche di non avere il tempo di risolvere la questione fino alla fine, quindi non si sbilanciano e non forniscono finali assurdi in cui tutti improvvisamente superano le loro paure e diventano adulti consapevoli. Però quello che fa lo fa con maestria ed eleganza, ed ogni piccolo passo che uno dei personaggi principali fa verso una nuova consapevolezza di sè, è ben studiato credibile e presentato al pubblico egregiamente. Il tutto saltando costantemente tra "allora", 10 anni prima dove tutti erano amici, fino al fatidico giorno dell'incidente, e "adesso", dove tutto è cambiato e ognuno è 
andato per la sua strada.
Jintan quindi dovrà fare i conti con il poter stare di nuovo con la ragazza che ha sempre amato, ma esaudire il suo desiderio significherebbe perderla ancora. 
Anaru deve fare i conti con il capire cosa sia giusto: restare nel piccolo mondo che si è creata fatto di telefonini e scarpe nuove, borse firmate e love hotel,o voltare le spalle a tutto e seguire le pazzie del suo vecchio amico, e probabilmente amore Jintan chedice di vedere una ragazzina morta dieci anni prima.

Yukiatsu semplicemente non ha mai accettato la morte di Menma tanto da dover impersonarla travestendosi da lei e girando di notte per la foresta, pur di calmare il suo attaccamento verso la ragazza. Jintan dice di averla ritrovata, ma perchè allora lui non può vederla? Menma si è forse adirata con lui, proprio lui che si sente in colpa per la sua morte? Anche in questo caso è facile insultare Jintan, dirgli che è un pazzo, ma riuscirà a superare la sua profonda debolezza?
e infine Tsuruko, innamorata di Yukiatsu sa dei sentimenti di lui per Menma, e sa che non riuscirà mai a rimpiazzarla nel cuore di lui. 
Poppo no, fino alla fine fa solo l'amicone e l'intervallo comico :)


Spero di aver reso quindi l'idea di come sia interessante il tema dell'anime e in questo senso pieno di buone idee e novità. Il prossimo passo è chiedersi se queste idee siano sfruttate a dovere. E qui inizia la recensione
Recensione:
In breve: preparate i fazzoletti. 
La realizzazione tecnica è ineccepibile nei primi episodi e negli ultimi; i personaggi sono caratterizzati ottimamente, e risultano credibili e anche simpatici. Le espressioni facciali hanno una buona varietà, e si sente tanto, ma proprio tanto, che disegnatori di Toradora abbiano lavorato al character design dei protagonisti, Avvolte Menma fa le stesse facce che faceva Taiga. Le lacrime, un fattore che per 11 puntate sarà praticamente dominante, sono un po troppo abbondanti e irreali, ma per il resto fanno il loro dovere. Le animazioni sono fluidissime e in alcune scene per esempio nelle corse si usa la computer grafica per dare una buona sensazione di movimento. Gli sfondi sono eccellenti come qualità e disegno, ma forse nelle ultime puntate vengono riutilizzati un po troppo spesso.


Per il comparto audio niente da dire. Opening e Ending di qualità altissima, come "Aoi Shiori" dei Galileo Galilei (finalmente un maschio che fa una opening) che è usata in maniera interessante (i primi secondi, dove a suon di musica i 6 bambini diventano grandi e Menma lascia al suo posto un fiore, sono davvero ben realizzati e lasciano un sapore dolce-amaro che è tipico della serie),


 e "Secret Base" che cambia leggermente di puntata in puntata e si amalgama perfettamente con i tipici cliffhanger di fine episodio.
Le musiche di sottofondo hanno piu o meno la stessa qualità di quelle di Toradora, anche se sono un pò meno, ma hanno la loro buona dose di violini per i momenti tristi e andanti briosi per i momenti allegri. 


Passiamo alla trama. Buona, molto buona, e interessante. Ma. Ma malsfruttata forse. Ci sono interi episodi di dialoghi inutili e situazioni stagnanti in cui i personaggi piangono, piangono a dirotto senza risolvere alcunchè. Eccettuato il protagonista, a cui viene dato ampio spazio e ampio margine di miglioramento psicologico (da rinchiuso comincia a lavorare e a credere nel futuro e a impegnarsi per rendere felice menma), e grandi momenti di dilemmi interiori che alla fine supera con l'aiuto proprio di Menma, gli altri personaggi non hanno questo spazio, nè questo aiuto, e quindi alla fin fine, tanto soffrono ma poco risolvono se non parzialmente. 
Se, come già detto, questo rende le cose piu realistiche (in fondo è Jintan che ha ricevuto l'aiuto di Menma, non loro), dall'altro rende le puntate dedicate a loro un pò prive di senso, ecco. Un esempio: dopo una confessione strappalacrime apprendiamo che la fredda Anaru ama Jintan e si confessa a lui. Lui la ignora continuando a dimostrare attaccamento e interesse solo verso Menma. Anaru quindi si deprime per tutto il resto delle puntate senza fare nulla. 
Yukiatsu la abborda vedendo in lei il suo stesso dolore ma lei lo rifiuta. Tsuruko allora ci prova con lui, ma lui la rifiuta. E finiscono tutti a piangere insieme alla fine. Capisco che è realistico, e lo apprezzo molto, ma pare che ci si siano divertiti a farli soffrire, eh, e la sensazione che rimane è che sia 
stata una sofferenza (loro e anche dello spettatore) piuttosto inutile.


Parliamo del finale. Il finale è ottimo, per due motivi: il primo è che non stravolge nulla. Quello che succede è toccante, forse anche aspettato, ma non stravolge le decisioni e le personalità dei protagonisti. Semplicemente avviene e loro per un momento ne prendono atto e ne sono felici. (difficile raccontare una cosa senza spoilerarla troppo); il secondo è che è uno degli episodi meglio animati dell'intera stagione ed è un piccolo capolavoro di effetti di luce, espressioni e colonna sonora. 


Conclusioni: si sarà dedotto, ma a me quest'anime è piaciuto moltissimo, e va a inserirsi insieme a Puella Magica Madoka nell'Olimpo delle serie dell'anno. Il peggior difetto e il miglior pregio della serie sta nelle sue 11 puntate. Corto, troppo corto per sprigionare appieno il potenziale dei suoi personaggi, riesce però a capire le sue limitazioni e non eccedere con gli sconvolgimenti, dando quasi l'idea di una toccata e fuga nelle menti dei protagonisti. Una volta accettato questo, il tutto è stato reso egregiamente e se non sarà mai un capolavoro al parti di Clannad sapremo che è stato solo per la sua brevità. 
Consiglio AnoHana a chiunque abbia apprezzato le fasi più psicologiche di Toradora, o che abbia versato fiumi di lacrime in Clannad. Queste persone troveranno un anime dolce, fresco, tenero e profondo come un fiore che cresceva d'estate e ci accompagnava nei nostri giochi da bambini.
GRAFICA: 4/5
SONORO: 5/5
STORIA: 4.5/5
PERSONAGGI 4/5 
FATTORE SERIE: 4/5

TOTALE 4/5

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